Fiamma
https://it.wikipedia.org/wiki/Fiamma
A seconda della temperatura il colore della fiamma cambia, ciò talvolta può facilitare il riconoscimento del combustibile. Questo concetto può essere riassunto nella tabella sottostante, usata dai vigili del fuoco.
Colore fiamma Temperatura in °C
Amaranto pallido 480
Amaranto 525
Rosso sangue 585
Rosso scuro 635
Rosso 675
Rosso chiaro 740
Rosso pallido 845
Rosa 900
Arancione 940
Giallo 995
Giallo pallido 1080
Bianco 1205
Azzurro\Blu-viola 1400
A che cosa è dovuto il colore rosso del fuoco?
Una sostanza riscaldata emette energia sotto forma di radiazione luminosa, cioè luce, il cui colore dominante cambia gradualmente dall’infrarosso all’ultravioletto man mano che la temperatura…
26 Giugno 2002
http://www.focus.it/scienza/scienze/a-che-cosa-e-dovuto-il-colore-rosso-del-fuoco
Una sostanza riscaldata emette energia sotto forma di radiazione luminosa, cioè luce, il cui colore dominante cambia gradualmente dall’infrarosso all’ultravioletto man mano che la temperatura della sostanza aumenta. La temperatura dei combustibili più comuni è tale che le particelle di carbonio di cui essi sono fatti emettono luce rossa. Ma la colorazione della fiamma dipende anche dalle altre sostanze che partecipano alla combustione. Infatti, le molecole di alcuni elementi possiedono un eccesso di energia, che liberano sotto forma di radiazione luminosa, caratteristica di ogni elemento. Così, per esempio, il sodio genera una fiamma gialla, il potassio una fiamma rosa, il bario verde, il metano azzurra e così via. La combustione dell’idrogeno puro forma invece una fiamma invisibile, perché la luce emessa è ultravioletta, e i nostri occhi non possono percepirla.
I colori del fumo
http://www.vigilfuoco.it/aspx/page.aspx?IdPage=4134
I colori di una buona combustione
http://www.vialattea.net/esperti/php/risposta.php?num=12278
Nella scala cromatica al rosso compete minima energia e temperatura mentre al violetto la massima energia e temperatura: come mai allora nella fiamma di un bruciatore al giallo è associata una temperatura maggiore rispetto al blu?
(Risponde Federico Angelini)
La fiamma è il prodotto di reazioni chimiche esotermiche, cioè che producono calore; il colore e la temperatura di una fiamma dipendono dalla sostanza impiegata nella combustione.
Si veda anche la voce ‘Flame’ (in inglese) su wikipedia.
La reazione di combustione richiede un combustibile ed un comburente che lo ossidi: comunemente il comburente è l’ossigeno, ma si possono produrre combustioni con altre sostanze: per esempio idrogeno in cloro, oppure idrazina in tetrossido d’azoto, sostanze usate nei motori dei missili.
Quando il combustibile reagisce con il comburente, si produce abbastanza calore per far continuare la reazione, portando i reagenti alla soglia di energia necessaria per la prosecuzione (spesso la fiamma va ‘innescata’!). Nel processo si formano vari radicali liberi, molto reattivi, ma possono restare anche aggregazioni di combustibile incombusto. I radicali, ricombinandosi, emettono luce a causa delle eccitazioni elettroniche, mentre le particelle incombuste emettono per radiazione di corpo nero. In tal caso, il colore della luce emessa dipende dalla temperatura raggiunta nella fiamma.
Il colore di una fiamma è quindi dovuto all’emissione di radiazione elettromagnetica da parte di atomi, ioni, molecole e radicali interessati dalla reazione di combustione.
Colore
Il colore risultante, come detto, è dato dalla combinazione di due processi separati: le righe di emissione di atomi, molecole, ioni e radicali presenti e le emissioni di corpo nero da parte di eventuali particelle incombuste.
Nelle fiamme più comuni, quelle idrogeno-carbonio, il fattore più importante per la determinazione del colore è la disponibilità di ossigeno e la miscelazione ossigeno-combustibile, che determinano la temperatura e quindi il percorso della reazione.
…
In figura (tratta da Wikipedia) si notano le bande di emissione dei prodotti di combustione del butano in aria, e si vede come quasi tutta la luce emessa si trovi nella regione blu-verde dello spettro. Queste sono le transizioni responsabili del colore blu delle fiamme più comuni (fornelli di casa, stufe, caldaie), mentre la parte gialla deriva dalla emissione da parte di particelle carboniose incombuste che si riscaldano e poi emettono radiazione di corpo nero. Il colore giallo nella fiamma di metano o butano si osserva infatti solo in caso di scarsa ossigenazione o presenza di residui carboniosi che si surriscaldano (ad esempio residui organici sulle pentole).
In questo caso si possono osservare diversi colori a seconda della temperatura di combustione, ed in allora si può risalire alla temperatura della fiamma a partire dal colore delle fiamme; un metodo simile è utilizzato dai pompieri per stimare la temperatura all’interno di un fuoco osservando il colore delle fiamme prodotte. In generale, la parte più fredda di una fiamma a combustione incompleta è dunque rossa, per passare via via all’arancione, al giallo e al bianco-azzurrino. Una fiamma completamente blu deriva esclusivamente dalle regioni in cui la combustione (del carbonio) è completa e quindi l’emissione di righe domina sull’emissione di corpo nero.
Fiamme azzurre e fiamme arancioni
I colori del metallo surriscaldato
Colori del ferro
http://free.it.scienza.fisica.narkive.com/D9RThzKI/colore-del-ferro-alle-varie-temperature
Colori dell’acciaio inox
La storia della tempra -Scritto da Elvio il 26 ottobre 2012
Alle varie temperature corrisponde grosso modo un determinato colori di incandescenza dell’acciaio:
Marrone/rosso: 600 °C
Rosso sangue: 650 °C
Rosso ciliegia scuro: 700 °C
Rosso ciliegia: 760 °C
Rosso ciliegia chiaro: 810 °C
Rosso chiaro: 870 °C
Arancio: 930 °C
Arancio chiaro: 980 °C
Giallo: 1050 °C
Giallo chiaro: 1100 °C
Bianco: 1200°C