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La nuova UNI 11528-Impianti gas di portata termica maggiore di 35 kW.
23 aprile 2015
La UNI 11528 ha fatto irruzione nel mondo della progettazione termotecnica apportando delle modifiche sostanziali. Non si esagera se si dice che sta cambiando il modo di pensare, progettare e costruire gli impianti gas. Con il riconoscimento della norma da parte del ministero degli Interni nel maggio scorso, la UNI 11528 è dunque diventa il nuovo riferimento progettuale.
Lo scorso febbraio è stata pubblicata la nuova norma UNI 11528 dal titolo “Impianti a gas di portata termica maggiore di 35 kW – Progettazione, installazione e messa in servizio”. La nuova norma fornisce i criteri per la progettazione, l’installazione e la messa in servizio degli impianti civili extradomestici a gas della I, II e III famiglia, con pressione inferiore a 0,5 bar e asserviti ad apparecchi singoli aventi portata termica nominale maggiore di 35 kW.
La stessa norma definisce per ‘’impianto civile extradomestico’’ un impianto gas asservito ad almeno un apparecchio avente singola portata termica nominale massima maggiore di 35 kW.
Tale norma, la cui validità non contempla alcun limite superiore di portata termica, è di particolare rilevanza poiché colma un vuoto normativo decennale a partire da quando la storica norma UNI 7129 del 1972 era stata revisionata nel ’92 per la sola parte relativa all’installazione di apparecchi a gas con singola portata termica fino a 35 kW. Pertanto la UNI 11528 completa il quadro normativo, fornendo le nuove prescrizioni per gli impianti con portata termica superiore a 35 kW.
Dove si applica
Rientrano nell’ambito di applicazione della norma UNI 11528 gli impianti civili extradomestici, sia di nuova realizzazione sia di rifacimento, alimentati a gas e asserviti ad impianti di climatizzazione di edifici, ambienti e impianti per la produzione di acqua calda sanitaria.
La norma non si applica nel caso di più apparecchi, aventi la stessa funzione, di singola portata termica inferiore a 35 kW, installati nello stesso locale o in locali direttamente comunicanti, anche se la portata termica complessiva risulti maggiore di 35 kW.
La norma si applica, in ogni caso, in presenza di gruppi termici installati in batteria o in cascata qualora la portata termica complessiva sia in ogni caso maggiore di 35 kW.
Per quanto concerne i contenuti, la norma indica i criteri e le metodologie per:
– Il dimensionamento e l’installazione dell’impianto interno (definizione impianto interno)
– L’installazione degli apparecchi ? L’evacuazione dei prodotti della combustione
– Lo scarico delle condense nel caso di apparecchi a condensazione e/o a bassa temperatura o nel caso di sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione funzionanti ad umido.
– Verifica e messa in funzione dell’impianto
I diversi ambiti di argomenti trattati dalla norma fanno sì che l’impianto gas sia configurato come un sistema organico non limitandosi solo alla trattazione del dimensionamento dell’impianto interno ma considerando tutti i sottosistemi correlati tra loro e quindi offrendone una visione integrata. La norma non si applica agli impianti a gas realizzati specificatamente per essere inseriti in cicli di lavorazione industriale e a quelli trattati dalla UNI 8723 (“Impianti a gas per l’ospitalità professionale di comunità e similare’’).
A chi è destinata la norma
La UNI 11528 riguarda esclusivamente impianti gas con portata termica superiore a 35 kW e quindi impianti soggetti a obbligo di progetto da parte di un tecnico abilitato ai sensi del Dm 37/08. Pertanto la norma è senza dubbio destinata ai progettisti ovvero coloro che concepiscono l’impianto fin dalla loro origine. Tuttavia la norma dovrà essere un riferimento anche per l’installatore impiantista che eseguirà in modo conforme prima la posa e poi la verifica con messa in funzione dell’impianto.
Novità introdotte dalla norma
Rispetto alle norme precedenti, la UNI 11528 ha introdotto degli elementi di novità rilevanti.
Tra queste ricordiamo l’impiego di tubazioni di adduzione gas che ora potranno essere realizzate, oltre che nei materiali tradizionali, anche con sistemi tipo PLT-CSST e multistrato. Per i sistemi di giunzione delle tubazioni è stata introdotta la giunzione per flangiatura e per i diametri maggiori di DN50 non è più consentita la giunzione per filettatura.
Una parte importante della norma è dedicata ai sistemi di scarico dei prodotti della combustione, non trattati dal Dm 12 aprile 1996, ma già oggetto del decreto legislativo n. 152/2006 ‘’Testo unico dell’ambiente’’ rispetto al quale la UNI 11528 risulta su alcuni punti non del tutto allineata se non addirittura in contrasto.
Un’ulteriore novità introdotta dalla norma riguarda la parte trattata relativa all’impianto per lo scarico della condensa per impianti con portata termica maggiore di 35 kW. Difatti, prima della pubblicazione della UNI 11528, l’unico riferimento normativo era costituito dalla norma UNI 11071 che tuttavia era valido per impianti con portata termica massima nominale inferiore a 35 kW.
Per quanto riguarda la posa in opera, la norma prevede praticamente tutte le modalità di posa come per gli impianti domestici in relazione al luogo di installazione e al tipo di materiale utilizzato. Nella fattispecie, per quanto concerne i sistemi di tubazione multistrato, queste devono essere conformi alla UNI/TS 11344, devono essere utilizzate nel campo di esercizio della norma di prodotto (da -20°C a +70°C) e devono essere installate tenendo conto degli sbalzi termici e delle relative dilatazioni termiche. Non è consentita l’installazione a vista e quando interrate le tubazioni multistrato devono essere inserite in guaina polimerica o metallica. Quando installate fuori terra possono essere collocate sottotraccia, in canaletta metallica, in alloggiamenti tecnici o in guaina metallica di spessore non minore di 2 mm.
I sistemi di tubazione semirigidi di acciaio inossidabile (PLT-CSST) introdotti dalla norma devono essere conformi alla UNI EN 15266 e hanno delle prescrizioni di posa in parte analoghe a quanto previsto per le tubazioni in multistrato. Per tale tipologia di tubazioni, nella posa interrata, le stesse tubazioni devono essere isolate mediante giunti isolanti da collocare fuori terra in prossimità della risalita delle tubazioni sul lato utenze. In analogia a quanto previsto dalla UNI 7129:08 è vietata la posa delle tubazioni nel volume occupato dai giunti sismici e dai giunti di dilatazione siano essi orizzontali o verticali. Tuttavia è ammesso l’attraversamento di tali giunti purché in corrispondenza dei giunti stessi sia previsto un sistema che consenta alla tubazione un adeguato grado di flessibilità che ne riduca le eventuali sollecitazioni meccaniche. Allo scopo possono essere utilizzati, per esempio, giunti flessibili/elastici.
Divieti previsti dalla norma: che cosa NON si può fare
Tra i divieti più rilevanti, la norma non consente l’uso di fibre di canapa, anche se impregnate del composto di tenuta, su filettature di tubazioni convoglianti GPL o miscele GPL-aria.
È vietato il sottopassaggio degli edifici nei vespai e simili, la collocazione delle tubazioni nelle intercapedini delle pareti, nei camini e canne fumerie o asole tecniche per l’intubamento dei sistemi fumari.
È ancora vietata la posa nei condotti per lo scarico delle immondizia, la posa sottotraccia delle tubazioni in diagonale ed obliqua e sottotraccia nelle parti esterne dell’edificio sia nelle parti ad uso o accesso comune di un edificio. È vietata la posa a pavimento delle tubazioni nei locali costituenti le parti comuni dell’edificio.