UNI 10738 del 2012, verifica degli impianti a gas esistenti
Norma di verifica degli impianti esistenti a gas esistenti.
Si applica agli impianti indipendente dalla data di realizzazione; non consente l’adeguamento degli impianti; prevede diversi controlli strumentali, secondo le norme vigenti (UNI 10845, UNI 11137);
Le attività di verifica, ispezione e controllo degli impianti devono essere eseguite esclusivamente da operatori aventi specifica competenza tecnica in presenza dell’utilizzatore.
Quando utilizzare la UNI 10738?
- Persistente odore di gas;
- Riattivazione di un impianto inattivo da oltre 12 mesi (attenzione alle LG 12 !);
- Sostituzione del tipo di gas distribuito;
- Impianti domestici a gas esistenti ma privi di documentazione che ne attesta la sicurezza. In questo caso Il RTV redatto non sostituisce la dichiarazione di rispondenza
- SOSTITUZIONE di un APPARECCHIO a gas in mancanza di precedenti dichiarazioni di conformità o rispondenza .
- In caso si voglia accertare la sicurezza dell’impianto, anche se in presenza di un documento.
La nuova norma Uni 10738 edizione 2012
6 novembre 2012
http://www.periti.info/news/professione-e-previdenza/la-nuova-norma-uni-10738-edizione-2012
“La nuova norma Uni 10738 edizione 2012. Come verificare la sicurezza degli impianti gas domestici e similari” è il titolo del convegno che il Collegio dei periti industriali e dei periti industriali laureati delle province di Milano e Lodi e Cig (Comitato italiano gas) organizzano il prossimo 27 novembre 2012 a Milano, presso il Centro Servizi Bpm di via Massaua 6, dalle ore 14.00 alle 18.30.
Da tempo gli operatori del settore gas attendevano una norma che consentisse di verificare la sussistenza dei requisiti di sicurezza degli impianti domestici alimentati da gas combustibile indipendentemente dalla data della loro costruzione; l’attesa è terminata con la recente pubblicazione della nuova norma Uni 10738.
Lo scopo del convegno è quello di illustrare i contenuti della norma, gli auspici e i presupposti necessari in funzione di un’applicazione responsabile. L’incontro è aperto a tutti gli operatori del settore: progettisti, installatori, manutentori, verificatori, aziende distributrici di gas, incaricati di pubblico servizio, amministratori di condominio, utilizzatori di impianti e la partecipazione è gratuita.
IMPIANTI ALIMENTATI A GAS, PER USO DOMESTICO, IN ESERCIZIO – LINEE GUIDA PER LA VERIFICA DELL’IDONEITA’ AL FUNZIONAMENTO IN SICUREZZA
http://www.gas.it/tutte-le-news/50-normativa-e-leggi/1255-pubblicata-la-uni-10738-2012
La norma stabilisce i criteri per verificare la sussistenza dei requisisti di sicurezza degli impianti domestici e similari per l’utilizzazione dei gas combustibili, indipendentemente dalla data della loro realizzazione, al fine di stabilire se l’impianto gas verificato può continuare ad essere utilizzato nello stato in cui si trova, senza pregiudicare la sicurezza, ai sensi della leggi vigenti.
La norma tratta esclusivamente gli aspetti di verifica degli impianti e pertanto non può essere utilizzata come norma di progettazione, né d’installazione, né per l’adeguamento degli impianti.
La norma si applica agli impianti per uso domestico o similare alimentati a gas combustibili appartenenti alla Ia, IIa e IIIa famiglia di gas (manifatturato, naturale e GPL), di cui alla UNI EN 437, distribuiti a mezzo rete (UNI 7129) o distribuito mediante bombole/piccoli serbatoi (UNI 7131), asserviti ad apparecchi di utilizzazione (di seguito apparecchi) con singola portata termica nominale ≤35 kW.
La norma si applica a tutti i componenti relativi all’impianto e all’installazione degli apparecchi.
La norma si applica per pressioni di alimentazione degli apparecchi comprese tra un minimo e un massimo in relazione al campo utile di corretto funzionamento, ai sensi della legislazione vigente.
La pressione massima del campo utile di corretto funzionamento degli apparecchi non può essere > 40 mbar per gas con densità relativa d ≤ 0,8 e > 70 mbar per gas con densità relativa d > 0,8.
La norma non si applica agli impianti o a parti di essi soggetti all’applicazione del Decreto Ministeriale 12 aprile 1996
RAPPORTO TECNICO DI VERIFICA (RTV)
Per impianti alimentati a gas, per uso domestico, in esercizio asserviti ad apparecchi di utilizzazione con singola portata termica nominale ≤ 35 kW – Conforme al prospetto A.1 dell’APPENDICE A (normativa) della norma UNI 10738 del 2012
http://www.progettogas.com/wp-content/uploads/2015/10/RTV-Rapporto-Tecn.-Verifica-UNI-10738.pdf
Norme collegate
Tubature gas, tenuta e prova di tenuta – norma UNI 11137-1
http://www.spazzacaminobert.eu/?page_id=4866
UNI 10845 Criteri di verifica, risanamento,ristrutturazione ed intubamento
http://www.spazzacaminobert.eu/?page_id=925
Verifica impianti alimentati a gas (UNI 10738)
https://incoedile.altervista.org/blog/verifica-impianto-interno-uni-10738/
Come riportato in un precedente post ( UNI 10738:2012 – Il Rapporto Tecnico di Verifica – Blog della IN.CO. Edile Soc. Coop. (incoedile.altervista.org ), la norma UNI 10738 rappresenta uno strumento per la realizzazione delle dichiarazioni di rispondenza relativa alle verifiche degli impianti esistenti, mentre non può essere utilizzata come norma di progettazione, né d’installazione, né per l’adeguamento degli impianti.
Qui tratteremo la parte della norma che riguarda la verifica dell’impianto interno.
Attività preliminari
Come prima azione l’operatore deve accertarsi che l’impianto non presenti evidenti situazioni di pericolo che possano pregiudicare la sicurezza propria e dell’utilizzatore e la pubblica incolumità in genere. In caso di evidenti situazioni di pericolo, l’operatore deve sospendere l’attività di verifica e mettere fuori servizio, a seconda del caso, l’impianto o parte di esso o gli apparecchi. L’impianto o la parte di impianto o gli apparecchi ritenuti pericolosi devono essere Iasciati fuori servizio fino all’eliminazione della situazione di pericolo e l’utilizzatore deve essere diffidato dall’utilizzarli fino a quando non siano state rimosse le cause di tale situazione. Si considerano in particolare pregiudizievoli per la sicurezza:
Ia presenza di gas combustibile in ambiente;
la presenza di prodotti della combustione in ambiente.
Se a seguito dell’accertamento preliminare, I’operatore verifica l’assenza di anomalie che possono determinare situazioni di pericolo immediate, può procedere ad effettuare Ie verifiche ed i controlli di cui ai successivi punti.
Verifica impianto interno
Generalità (RTV – Sezione 2 – da 2.1.1 a 2.1.4)
La verifica deII’impianto interno si effettua mediante controlli visivi e controlli strumentali. I controlli visivi riguardano Ie parti dell’impianto interno posate a vista e/o ispezionabili (per esempio tubazioni posate in canaletta) e sono finalizzati a:
individuare iI percorso deIIe tubazioni e la sua idoneita in relazione aIIe caratteristiche degli ambienti/locali interessati dalla posa dell’impianto interno ed aIIa tipologia di posa adottata;
accertare I’idoneita dei materiali utilizzati per Ie tubazioni, i relativi accessori (curve, gomiti, raccordi, rubinetti, pezzi speciali, ecc.) ed i relativi sistemi di giunzione (per esempio filettatura, saldatura, brasatura, ecc.);
accertare Io stato di conservazione dei materiali.
II controllo strumentaie consiste nell’accertamento dei requisiti di tenuta deil’impianto interno, in conformita alla UNI 11137.
Controllo del percorso (RTV – Sezione 2 – 2.1.1)
II controllo del percorso consiste nel valutare I’idoneità deIIa posa delle tubazioni, collocate sia all‘esterno che aII’interno degli edifici.
II controllo deve essere effettuato tenendo in considerazione Ie prescrizioni e gli specifici divieti riportati nelle diverse parti della UNI 7129, UNI 7131, UNI/TS 11147, UNI/TS 11340 e UNI/TS 11343.
Anomalie del percorso
Generalità
Le condizioni di posa di seguito riportate costituiscono anomalie del percorso.
Le anomalie riscontrate, a seconda della criticità dei singoIi casi, possono determinare, come esito finale del controllo, I’idoneità al funzionamento temporaneo oppure Ia non idoneità al funzionamento come specificato nei successivi punti.
Anomalie che determinano l’idoneità al funzionamento temporaneo
Si considerano anomalie che determinano I’idoneità aI funzionamento temporaneo:
- a) all’esterno degli edifici:
Ia presenza di tratti di tubazioni di poIietilene posate fuori terra;
l’assenza di adeguata protezione Iungo tutto iI percorso di eventuali tratti di tubazioni di polietilene posate fuori terra per il collegamento con il gruppo di misura instailato all’esterno dell’edificio;
Ia presenza di sistemi di tubazioni multistrato metaIIo-plastici, di cui aIIa UNI 11343, e/o di sistemi di tubi semirigidi corrugati di acciaio inossidabile rivestito (CSST), di cui alla UNI/TS 11340 posati a vista e/o in canaletta che non consenta Ia protezione dei sistemi stessi dagli effetti dei raggi solari (per esempio canaletta grigliata);
Ia presenza di tubazioni posate in canalette chiuse che in caso di dispersione di gas combustibile non garantiscano I’evacuazione del gas in ambiente esterno;
Ia presenza di tubazioni posate a vista senza adeguate protezioni da urti accidentali in zone soggette a traffico veicolare o parcheggio di vetture;
- b) all’interno degli edifici:
Ia presenza di tubazioni di polietilene;
Ia presenza di sistemi di tubazioni multistrato metaIIo-plastici di cui alla UNI 11343 posate in vista e/o in canaletta che non consenta la protezione dei sistemi anzi citati dagli effetti della Iuce (per esempio canaletta grigliata);
Ia presenza di tubazioni metalliche posate in vista, senza adeguata guaina metallica di protezione, in locali con pericolo d’incendio;
I’impiego di raccordi e/o giunzioni di tipo meccanico (per esempio filettatura, giunti a compressione, giunti a pressare, ecc.) in locali con pericolo d’incendio e/o in locali non aerabili o non aerati in conformita al punto 6.4;
Ia presenza di tubazioni posate in vista e/o in canaletta in vani comuni condominiali non aerati in mode permanente;
- c) negli attraversamenti di pareti, solai, intercapedini chiuse, locali con pericolo d’incendio, in cui risulta necessario proteggere Ia tubazione mediante apposita guaina:
Ia presenza di guaina di materiale non adatto nell’attraversamento di pareti, solai, intercapedini chiuse e/o locali con pericolo d’incendio;
Ia presenza di giunzioni, ove visivamente verificabili, sulla tubazione inserita in guaina, negli attraversamenti di pareti o solai;
la presenza di giunzioni meccaniche, ove visivamente verificabili, sulla tubazione inserita in guaina, negli attraversamenti di locali con pericolo d’incendio;
- d) Ia posa di tubazioni all’interno di:
vani/cavedi/canalizzazioni/cunicoii destinati anche ad altri servizi (per esempio telefonici, citofonici, scarico condense, scarico acque reflue, ecc.) che non costituiscono pericolo immediato ma possono concorrere a generare situazioni di pericolo.
Anomalie che determinano la non idoneità al funzionamento
Si considerano anomalie che determinano la non idoneità al funzionamento:
- a) all’esterno dell’edificio:
si ritiene non sussistano anomalie tali da determinare Ia non idoneità al funzionamento;
- b) all‘interno dell’edificio:
la presenza di tubazioni non metalliche posate in vista in locali con pericolo
d’incendio;
Ia presenza di impianti alimentati con gas combustibili e/o miscele di gas
combustibili aventi densita relativa all’aria d > 0,8, in locali con pavimento a quota inferiore rispetto al piano di campagna;
- c) negli attraversamenti di locali con pericolo d’incendio, in cui risulta necessario proteggere la tubazione mediante apposita guaina:
la presenza di tubazioni non metalliche in guaina non metallica;
- d) Ia presenza di tubazioni all’interno di:
intercapedini chiuse,
vani ascensori,
camini, canne fumarie, condotti di evacuazione dei prodotti della combustione,
vani/cavedi di scarico immondizie,
vani/cavedi/canalizzazioni/cunicoli destinati a servizi elettrici o di protezione
delle scariche elettriche atmosferiche.
Controllo dei materiali (RTV – Sezione 2 – 2.1.2)
Il controllo dei materiali consiste nell’ispezione visiva di tubi, raccordi, accessori, curve, gomiti, rubinetti, pezzi speciali, tubi flessibili, ecc. e relative giunzioni, impiegati nella realizzazione dell’impianto interno.
Il controllo ha Io scopo di accertare che i materiali impiegati siano adatti all’uso e garantiscano in ogni caso i requisiti di sicurezza necessari ai fini della tutela della pubblica incolumità.
I materiali con cui é stato realizzato l’impianto interno devono essere:
dichiarati idonei all’impiego dal fabbricante e conformi a norme specifiche di prodotto o previsti da norme specifiche d’installazione, anche se non più in vigore o superate da edizioni successive;
non soggetto di specifiche norme, ma corredati da tutta la documentazione prevista dalla legislazione vigente).
Non sono consentiti materiali espressamente vietati o non idonei all’uso.
Anomalie
Generalità
Le condizioni di seguito riportate costituiscono anomalie dei materiali.
Le anomalie riscontrate, a seconda della criticità dei singoli casi, possono determinare, come esito finale del controllo, I’idoneità aI funzionamento temporaneo oppure Ia non idoneità aI funzionamento come specificato nei successivi punti.
Anomalie che determinano I’idoneità al funzionamento temporaneo
Si considerano anomalie che determinano I’idoneità aI funzionamento temporaneo:
- a) materiali rispondenti ai requisiti di cui al punto 5.3, che a seguito di controllo di tenuta di cui aI punto 5.5, presentano una perdita di valore corrispondente a quanto stabilito aI punto 5.5.1.2;
- b) materiali non esplicitamente ammessi da una specifica norma tecnica di riferimento o non rispondenti ai requisiti di cui aI punto 5.3, a condizione che a seguito di controllo di tenuta di cui aI punto 5.5, presentino una perdita di valore corrispondente a quanto stabilito al punto 5.5 comma b) o comma e);
- c) assenza di rubinetto d’intercettazione generale e/o relativo al punto d’inizio;
- d) assenza di rubinetto d’intercettazione di utenza a monte di ogni apparecchio di utilizzazione;
- e) tubi flessibili non metallici, di cui alla UNI 7140 e aIIa- UNI EN 1762, utilizzati per collegare apparecchi fissi quali stufe, caldaie, scaldabagni;
- f) tubi flessibili non metallici, di cui alla UNI 7140, utilizzati per collegare apparecchi di cottura ad incasso;
- g) tubi flessibili metaIIici, di cui alla UNI EN 14800 0 UNI 11353, utilizzati per collegare apparecchi mobiIi (non fissi).
Anomalie che determinano La non idoneità al funzionamento
Si considerano anomalie che determinano Ia non idoneità aI funzionamento:
- a) materiali rispondenti ai requisiti di cui aI punto 5.3, che a seguito di controllo di tenuta di cui aI punto 5.5, presentano una perdita di valore corrispondente a quanto stabilito al punto 5.5.1.3;
- b) materiali non rispondenti ai requisiti di cui al punto 5.3, che a seguito di controllo di tenuta di cui al punto 5.5, presentano una perdita di valore corrispondente a quanto stabilito aI punto 5.5.1.2.
Controllo dello stato di conservazione dei materiali (RTV – Sezione 2 – 2.1.3)
II controllo dello stato di conservazione dei materiali consiste nelI’ispezione visiva delle parti dell’impianto interno installate a vista e/o ispezionabili (per esempio posate in canaletta) e dei relativi materiali di cui al punto 5.3.
II controllo é finalizzato ad accertare:
I’esistenza di eventuaIi segni di danneggiamento, deterioramento o corrosione;
I’assenza di condizioni e/o situazioni tali da pregiudicare Ie caratteristiche di resistenza meccanica dei materiali impiegati;
I’accessibilità e la manovrabilità dei rubinetti;
Ia presenza di tappi di chiusura a valle dei rubinetti previsti per successivo collegamento degli apparecchi all’impianto interno;
Ia presenza di tappi di chiusura a valle delle predisposizioni terminali per successivo ampliamento dell’impianto;
la presenza di ancoraggi e supporti idonei e in numero sufficiente a fissare stabilmente Ie tubazioni alle pareti;
iI numero di ancoraggi e supporti si considera adeguato se sono posati come indicato di seguito:
a distanza 35 m per i tratti verticali di tubazioni metalliche di rame e acciaio;
a distanza 33 m per i tratti orizzontali di tubazioni metalliche di rame e acciaio;
a distanza 33 m per i tratti verticali di sistemi di tubi semirigidi corrugati di acciaio
inossidabile rivestito di cui alla UNI/TS 11340 e/o di sistemi di tubi multistrato metaIIo-plastici di cui alla UNI/TS 11343;
a distanza 32 m per i tratti orizzontali di sistemi di tubi semirigidi corrugati di acciaio inossidabile rivestito di cui alla UNI/TS 11340 e/o di sistemi di tubi multistrato metallo-plastici di cui alla UNI/TS 11343.
Anomalie
Generalità
Le condizioni di seguito riportate costituiscono anomalie dello stato di conservazione dei materiali.
Le anomalie riscontrate, a seconda deIIa criticità dei singoli casi, possono determinare, come esito finale deI controllo, l’idoneità al funzionamento temporaneo oppure Ia non idoneità aI funzionamento come specificato nei successivi punti.
Anomalie che determinano L’idoneità al funzionamento temporaneo
Si considerano anomalie che determinano I’idoneità al funzionamento temporaneo:
- a) tubi flessibili non metallici di cui alla UNI 7140 scaduti ma ancora visibilmente integri e non deteriorati;
- b) tubi flessibili non metallici, di cui alla UNI 7140 o UNI EN 1762 con presenza di piegature ad angoIo vivo o soggetti a trazione, soIIecitazioni termiche o meccaniche;
- c) tubi flessibili non metallici, di cui alla UNI 7140, non ispezionabili lungo tutto iI percorso;
- d) la mancanza di fascette stringi tubo alIe estremità dei tubi flessibili non metallici, di cui alla UNI 7140, collegati ai rubinetti porta gomma;
- e) rubinetti d’intercettazione non manovrabili e/o manovrabili con sforzo eccessivo;
- f) Ia mancanza di tappi di chiusura a valle di rubinetti d’intercettazione non collegati ad apparecchi;
- g) ancoraggi e supporti in numero insufiiciente, posati a distanza maggiore di queIIe indicate aI punto 5.4.
Anomalie che determinano La non idoneita’ al funzionamento
Si considerano anomalie che determinano Ia non idoneità al funzionamento:
- a) tubi flessibili visibilmente deteriorati;
- b) tubazioni metalliche che presentano segni evidenti di corrosione;
- c) rubinetti d’intercettazione non accessibili e/o non manovrabiIi;
- d) la mancanza di tappi di chiusura a valle delle predisposizioni terminali per successivo ampliamento deII’impianto;
- e) ancoraggi e supporti in numero insufficiente, posati a distanza maggiore o uguale aI doppio rispetto aIIe distanze indicate aI punto 5.4.
Controllo della tenuta dell’impianto interno (RTV – Sezione 2 – 2.1.4)
- a) Per gli impianti alimentati con gas combustibili deIIa II famiglia iI controllo della tenuta deII’impianto interno deve essere effettuato mediante verifica strumentale in conformita alla UNI 11137;
- b) negli impianti di cui aI comma a) e nelle condizioni di riferimento di cui alla UNI 11137, il valore di perdita deve risultare </= 1 dm3/h;
nei casi consentiti e nelle condizioni di riferimento di cui alla UNI 11137, è possibile, in alternativa, attestare Ia tenuta mediante prova preliminare e rilevazione della caduta di pressione (c.d.p.) nell’unita di tempo. In taI caso iI valore della c.d.p. misurata deve risuItare </= 1 mbar/min;
- c) Il risuItato del controllo di tenuta deve essere annotato neIIa specifica parte 2.1.4 che deve essere completata con:
Ia descrizione della procedura utilizzata (metodo diretto, indiretto, preliminare),
il valore di perdita misurato;
- d) per impianti alimentati con gas combustibili della III famiglia (GPL) si deve Iare riferimento aIIe prescrizioni delle norme vigenti;
- e) nei impianti di cui aI comma d) e neIIe condizioni di riferimento dI cui alla UNI 11137, il valore di perdita deve risultare </= 0,4 dm3/h;
Nei casi consentiti e nelle condizioni di riferimento di cui alla UNI 11137, ‘e possibile, in alternativa, attestare Ia tenuta mediante prova preliminare e rilevazione della caduta di pressione (c.d.p.) neII’intervalIo di tempo. In taI caso iI valore deIIa c.d.p. misurata deve risultare </= 1 mbar.
Anomalie
Generalità
Le condizioni di seguito riportate costituiscono anomalie di tenuta dell’impianto interno. Le anomalie riscontrate, a seconda della criticita dei singoli casi, possono determinare, come esito finale del controllo, I’idoneità aI funzionamento temporaneo oppure Ia non idoneità aI funzionamento come specificato nei successivi punti.
Anomalie che determinano I’idoneità aI funzionamento temporaneo
Si considerano anomalie che determinano I’idoneità aI funzionamento temporaneo:
- a) per impianti alimentati con gas combustibili della II famiglia, una perdita di valore > 1 dm /h e </= 5 dm3/h;
- b) per impianti alimentati con gas combustibili della III famiglia, una perdita di valore > 0,4 dm3/h e </= 2 dm3/h.
Anomalie che determinano Ia non idoneità aI funzionamento
Si considerano anomalie che determinano la non idoneità aI funzionamento:
- a) per impianti alimentati con gas combustibili della II famiglia, una perdita di valore > 5 dm3/h;
- b) per impianti alimentati con gas combustibili della ||I famiglia, una perdita di valore > 2 dm3/h.
In allegato si riportano delle slide sui contenuti della norma UNI 10738 redatta da Xenex
Questa era la vecchia versione della norma del 2008