La norma UNI 7131 del 1999 e 2003
202_uni_7131 1999
Aggiornamento del 2014
La norma UNI 7131:2014 stabilisce i “criteri per la progettazione, l’installazione e la messa in servizio degli impianti a GPL per uso domestico e similare non alimentati da rete di distribuzione, ivi compresa l’installazione e la sostituzione di bombole di GPL impiegate presso le utenze servite”.
Volendo fare un po’ di chiarezza si vuole in questo articolo mettere a confronto le due normative UNI 7131 del 1999 e dell’anno corrente 2014 mettendo in risalto le modifiche e gli aggiornamenti della nuova versione. La nuova edizione della norma è stata realizzata per soddisfare le richieste degli operatori del settore di disporre di un unico testo di norma comprensivo dei vari aggiornamenti, resisi necessari nel tempo. E’ importante sottolineare che la nuova edizione non è una revisione globale della UNI 7131, ma un suo aggiornamento limitatamente ad alcuni punti che vengono elencati in dettaglio nella premessa della norma.
Nello specifico la norma uni 7131/1999 che riguardava gli impianti a gpl non alimentati da rete di distribuzione è stata modificata e recepita dalla Uni 7131/2014: “Impianti a GPL per uso domestico e similare non alimentati da rete di distribuzione-progettazione, installazione e messa in servizio”. La norma stabilisce i criteri per la progettazione, l’installazione e la messa in servizio degli impianti a gpl per uso domestico non alimentati da rete di distribuzione, ivi compresa l’installazione e la sostituzione delle bombole. Questi impianti possono essere alimentati da una singola bombola o da più bombole fra loro collegate che devono in questo caso essere necessariamente installate all’esterno dell’abitazione.
L’aggiornamento della UNI più recente avvenuto il 27 maggio si riferisce in particolare ad apparecchi di portata termica nominale inferiore a 35 kW, nonché alla ventilazione dei locali e allo scarico dei prodotti di combustione. A questo punto è bene precisare che l’utilizzo del gpl per l’uso domestico, fornitura di gas per la cucina e per il riscaldamento dell’acqua sanitaria, è tutt’oggi ancora molto diffuso. Purtroppo un utilizzo errato delle bombole o la scarsa manutenzione degli impianti stessi è, a livello statistico, una delle prime cause di incidenti domestici. Per questa ragione è molto importante attenersi alle norme effettuando periodici controlli manutentivi e la sopra citata norma offre precise indicazioni per una corretta utilizzazione delle bombole a gas.
Di primaria importanza è non posizionare le bombole sotto il sole ma riporle all’interno di un locale al meno riparato e areato in quanto, trattandosi di un gas, è soggetto ad aumento di pressione in relazione all’aumento di temperatura. Le bombole non vanno collocate in seminterrati e in cantine in quanto non possono essere installate sotto il piano di calpestio. Questa clausola è motivata dal fatto che il gpl si configura come un gas più pesante dell’aria e tende per tanto a stabilizzarsi verso il basso creando un letto di gas altamente infiammabile. In quest’ottica il ricambio dell’aria è fondamentale al fine di contrastare l’accumulo del gas. A livello quantitativo, come già specificato nella UNI 7131 del 1999, è necessario che in un vano non più ampio di 20mc sia presente una e soltanto una bombola di 15kg al massimo. Tra i 20 e i 50 mc si possono installare due bombole di 30 kg complessivi mentre nei vani oltre 50 mc si può installarne due di 40kg sempre complessivi. Non meno importante è che le bombole non devono essere riempite al massimo della loro capacità ma solo fino all’80% del volume reale. Il restante 20% è costituito da vapore acqueo e se il volume venisse riempito completamente si rischia, anche con una leggera variazione di temperatura, e quindi di pressione, lo scoppio della bombola. Per accertarsi che la tenuta della valvola sia ottimale esistono molti metodi, uno meno ortodosso ma che sicuramente può essere effettuato anche dai proprietari di casa, è quello di utilizzare un po’ di acqua saponata.
Un errore da non commettere è quello di rovesciare o inclinare la bombola. Quest’ultima deve altresì restare sempre verticale con il rubinetto posto in alto, in quanto cambiando l’asse di inclinazione il gas liquido potrebbe entrare a contatto con la valvola. Allorquando si sostituisce la bombola il rubinetto deve restare chiuso anche se fosse ormai più solamente un vuoto e non un pieno. La norma specifica inoltre che tutte le bombole inutilizzate, semivuote o apparentemente vuote vanno riconsegnate al rivenditore da cui si acquista la bombola nuova.
Inutile sottolineare che scelta poco civica e fuori norma è anche abbandonare la bombola vuota tra i rifiuti. Le vere novità sostanziali della nuova uni 7131 2014 sono le disposizioni tecniche in merito alle caratteristiche che devono avere i locali ed in particolare la dimensione delle aperture ed i coefficienti di aerazione. In breve, gli impianti termici installati successivamente al 31 agosto 2013 devono essere collegati ad appositi camini, canne fumarie o sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione, con sbocco sopra il tetto dell’edificio alla quota prescritta dalla regolamentazione tecnica vigente.
Il sottotetto può essere utilizzato se è di proprietà unica dell’utente, se è permanentemente areato e se il pavimento è intonacato. L’intonaco è un elemento importante poiché permette la non infiltrazione di eventuali perdite di gas.
Volendo concludere, è possibile affermare che la UNI 7131 è una norma particolarmente “viva”, che seguirà l’evoluzione dell’ambiente abitativo e della tecnologia degli apparecchi ed è un’ottima guida per la verifica dell’idoneità dei locali in cui sono collocati gli impianti, la corretta installazione delle tubazioni, la corretta scelta del tipo, dell’ubicazione e posa degli apparecchi, le prescrizioni per il collaudo dell’impianto e la messa in servizio degli apparecchi, le prescrizioni per la manutenzione dell’ impianto, l’idoneità di tutti i componenti ed anche, di non meno importanza, la scelta dei materiali.
DECRETO 30 settembre 2015
Approvazione delle norme tecniche per la salvaguardia della sicurezza relativamente ai materiali, agli apparecchi, alle installazioni e agli impianti alimentati con gas combustibile e all’odorizzazione del gas. (15A09004) (GU Serie Generale n.282 del 03-12-2015)
https://www.certifico.com/component/attachments/download/2399
Installazione della bombola GPL
https://www.scienzaverde.it/normative/uni-7131-come-collegare-bombola-gpl/
Cosa stabilisce la UNI 7131
In questa normativa viene stabilito che la bombola di GPL non deve essere installata al livello più basso del suolo (detto anche piano di campagna), nemmeno vicino a materiali potenzialmente combustibili, di prese ed interruttori elettrici, di prese d’aria, di condotti ed aperture comunicanti con locali messi a livello inferiore.
La bombola del GPL poi non deve essere installata in camera da letto, né in locali per uso bagno, doccia ( o servizi igienici). Sono in aggiunta esclusi dall’installazione anche i locali con pericolo di incendio e quelli di cubatura minore o uguale a 10m3.
La normativa UNI 7131 prevede quindi tre tipologie di installazione, vediamo ora nello specifico quali sono:
All’aperto: il luogo deve essere protetto dalle intemperie, dai raggi solari diretti e da altre fonti di calore, da possibili urti accidentali, da manomissioni. Esso deve essere lontano da cunicoli, fosse, cavedi e locali con pavimento a quota inferiore, rispetto al piano di campagna. Può essere installata in adiacenza a parete pertinente in locali serviti o su balconi o terrazzi prospicienti, sovrastanti o sottostanti locali serviti.
Apposito armadio o nicchia: il volume interno dell’alloggiamento deve essere pari a 1,5 volte il volume della bombola, avere aperture di aerazione permanenti ed essere in materiale non combustibile. Se la nicchia è accessibile dall’interno con l’abitazione, le sue pareti devono essere a tenuta. L’unica giunzione permessa, nella tubazione del gas che va dall’alloggiamento al locale adiacente, deve essere quella di ingresso e di uscita e deve essere protetta con guaina passante impermeabile al gas. In corrispondenza della parte interna del locale, l’intercapedine fra tubo guaina e tubo gas deve essere sigillata con materiali adatti.
All’interno di un locale: deve esserci preferibilmente una porta prospiciente l’esterno e i locali devono essere areati naturalmente, oltre che dotati di una o più aperture fisse di areazione situate a quota prossima a quella del pavimento, per ogni bombola installata deve esserci una superficie libera complessiva di almeno 100 cm2.
Il piano di appoggio della bombola deve essere inoltre stabile e di materiale non combustibile. Quando la bombola è vuota, non deve essere tenuta in deposito presso l’utenza, anche se non più collegata ad apparecchi utilizzatori a gas.